sabato 3 gennaio 2015

L'etimo fuggente - articolo I

Salve a tutti! 

Dopo molti mesi di assenza sono finalmente tornata ad usare questo blog e vi propongo in questo post il primo articolo che scrissi lo scorso anno per il giornalino "Voci di Corridoio" della scuola Aristofane, cui sono iscritta da cinque anni. Si tratta del primo articolo di una rubrica intitolata "L'etimo fuggente", ad indicare che il suo contenuto tratta principalmente dell'etimologia delle parole e del loro significato originale. Cerco ogni volta di trovare parole interessanti, spesso si tratta di parole che usiamo comunemente, e che nonostante tutto hanno significati che non avremmo mai immaginato.

Ho deciso che riporterò il testo esattamente come è stato pubblicato sul volantino scolastico, senza modificarne il tono relativamente informale - perché destinato alla lettura dei membri della scuola: insegnati, senza dubbio, ma soprattutto studenti come me - per adattarlo a quello che potrebbe richiedere un blog personale. Penso sarebbe bello, comunque, una volta finita la scuola, continuare questa rubrica per conto mio, e quindi forse continuerete a trovare articoli di questo genere sul mio blog anche quando avrò iniziato l'università.
Adesso vi lascio alla lettura!

Claire Knight.



L'etimo fuggente.
La primavera delle passioni.

Siamo finalmente agli inizi della primavera e, come augurio per un tempo migliore dopo questo febbraio volubile e indeciso, ho voluto aprire questa rubrica con la parola "antologia". Ma, per prima cosa, spiego lo scopo di questa rubrica: dedicare un po' di attenzione agli originali significati e alla storia di parole che, più o meno spesso, vivono nella lingua di tutti i giorni. Con uno sguardo al passato che ci riporta al presente, ogni volta vi proporrò una o due parole che ho trovato interessanti. Quindi, ora potreste chiedervi cosa abbia a che fare un'antologia con la primavera; chi ancora non lo sa o non lo intuisce rimarrà sorpreso nello scoprire la risposta. È una parola che ognuno di noi ha sentito almeno una volta nella vita ed indica una raccolta di opere, scelte tra quelle di uno stesso autore o di più scrittori, che si concentrano su un tema comune.
Il termine "antologia" deriva dal greco, dalle parole ánthos, fiore, e légo, raccogliere: letteralmente si tratta dunque di una raccolta di fiori. Sinonimo di antologia, discendente invece dal latino, è infatti "florilegio", nel quale la radice è più evidente. Ho scelto questa parola perché unisce in sé la natura, l'arte e le passioni. Chi non è mai rimasto colpito almeno una volta dalla bellezza di una rosa in fiore, o dal semplice candore di una margherita? Non è una casualità se uno dei soggetti più presenti anche in fotografia è proprio quello della natura. Esistono fiori di forme, colori, significati diversi, che tornano anche nella musica, nel disegno, nella pittura e nella letteratura: ci basta pensare ai "Girasoli" di Van Gogh o ai "Fiori el male" di Baudelaire. L'arte non è altro che espressione della nostra interiorità. Gemme che raccogliamo tra quelle che più ci colpiscono, come si fa coi fiori, quelli che ci piacciono di più, a seconda del nostro carattere, e che riuniamo in un solo mazzo, donandole al presente e al passato, ma anche al futuro.
Perciò auguro a tutti una primavera serena, che possa permettervi di esprimere voi stessi in un'antologia di emozioni e fiori che, alla fine dell'inverno, sbocciano di nuovo.